II°
ATTO
(Interno caotico di soffitta. Fra la roba
sparsa dappertutto, dovranno esserci anche sacchettini chiusi di carta o di tela,
mazzetti di erba secca e foglietti arrotolati, legati con nastrini o
cordicelle. C’è anche un cestone, o qualcos’altro, da rovesciare, o anche un
mobiletto basso basso: Natalino entra e vi posa un computer portatile, poi si
gira verso la porta. Sbuffa):
Natalino: - E dai! Quanta paura! Non volevate cercar fantasmi nella vecch vecchia casa di mio nonno?
Giacomo: (affacciato con la testa nella stanza):
- Ma non c’è niente? Sei sicuro?
Ghita (da dietro di lui, entra scostandolo):
- E levati! Quante storie per una soffitta abbandonata!
Ivan (Arriva circospetto seguendo Giacomo, e si blocca sulla soglia):
- Sei sicura che non ci sia pericolo?
Marta (spingendolo per entrare):
- E uffa! Io, al massimo, potrei pensare di trovare delle Fate, e gli Elfi del Piccolo Popolo, magari nel bosco! Sembra che ce ne siano in tutto il mondo…
Natalino (subito fa una smorfia, ma poi, si entusiasma alle idee che gli vengono):
- Che idee sdolcinate! Pensate, invece, se incontrassimo il fantasma di qualche vecchio brigante, con un coltellaccio in bocca e un cappellaccio nero…
Giacomo (con un gesto e un tono di sufficienza):
- Sììììì! Uno che magari vuol vendicarsi su di te perché l’ha mandato sulla forca un antenato di tuo nonno!
Ghita: - Mmm … Magari poi è il bandito, l’antenato di suo nonno!
(I ragazzi ridono. Natalino fa spallucce):
Natalino: - Humpf! Potrebbe essere un cavaliere normanno, invece…
Marta (con aria di
sufficienza):
-
Sì,
che vuole indicarti il nascondiglio dell’antico tesoro di famiglia! Ma va’,
accendi quel computer, Nat, e connettiti a internet! Magari c’è qualcosa su
come scovare i fantasmi…Natalino : - Ecco fatto! Ma… Guardate! E questa chi è, una delle fate
amiche di Marta?
Ivan: - E dai, non scherzare! Sarai entrato nel sito di qualche
chiromante!
Natalino: - Può essere… Ma non riesco farla andare via! Continua a guardarsi in giro! Sembra un film!
Giacomo: - Mi sa che è una tua amica, quella lì… Ti guarda… Si vede che
le piaci!
Natalino: - Ma va’ là, stupido! Come se fosse lo schermo che vede noi,
invece che…
Brufola (da fuori campo, “dal computer”):
- Ciao, Natalino!
Natalino (fa un salto indietro):
- Cosa?! Ma… Questa, cos’è?
Brufola: - Oh, ma… Non sei solo… Va be’, in fondo questi sono i tuo amici, vero? Aspetta… Mmm… Ci sono Giacomo, Ghita, Ivan, Marta…
Ghita: - Ehi, tu, non vale! Sei in vantaggio! Non so come sia che ci
conosci tutti, ma noi non conosciamo te! O almeno…
Tutti (meno Natalino che appare pensieroso):
- No, no! – E chi la conosce?! – Mai vista! – Mai, mai! (ecc.)
Natalino (parla con lentezza, riflettendo):
- Un attimo… Quand’ero piccolo, la nonna mi leggeva da un vecchio libro che aveva trovato proprio qui, in soffitta! Poi chissà, magari c'è finito di nuovo… Era un libro sulle streghe, e penso davvero che fosse molto vecchio… C’erano delle belle incisioni… Sarai mica… Brufoletta?
Brufola: - Sono Brufola, sì! Allora ti
ricordi di me! Come sono contenta! Se vengo lì con voi, me la dai una mano, con i tuoi
amici? Ho perduto il tesoro…
Ivan: - Un tesoro? Però! E
l’hai perduto proprio qui?Brufola: - Più o meno… Mi aiuterete?
Ghita: - Ma…Intanto esci fuori di lì, se sei una
strega vera! Mica
avrai
paura di ragazzini come noi!(Brufola entra in scena scivolando dietro i ragazzi che, chini sul monitor, non la vedono più):
Marta:
- Ehi! Adesso dov’è andata, questa?
Natalino: - È sparita dallo schermo!
Giacomo: - Si sarà spaventata, dopo tutto!
Brufola: - Io non ho paura di niente!
Natalino: - Cosa… Ma dov’è?
(Brufola batte leggermente sulla spalla di
Giacomo, che sobbalza spaventato e si gira verso di lei, insieme ai suoi
amici):
Brufola: -
Sono qui, teste di cavolo!
Marta:
- Ah! Ma cosa ti
viene in mente di sparire e riapparire così?
Volevi
farci venire un colpo? Sei proprio una strega!
Brufola (ride): - Come te e
Ghita,
sicuramente!
Marta
e Ghita
(in
coro, offese):
-
Co-osa?! Noi non siamo streghe!
Brufola:
- Potreste esserlo state! Per forza! Siete
curiose, indipendenti, intelligenti volete capire e
imparare… Le femmine non potevano mica studiare, ai tempi miei! Ci arrangiavamo fra di noi, come potevamo…
Ghita:
- Vacci piano! Io non ho mai neanche visto
l’artiglio del
Diavolo,
non toccherei mai un occhio d’asino, povera
bestia, per non parlare di code di topo… O
addirittura manine
di bimbo! Noi siamo buone!
Brufola (ride): - Ma va’? Noi streghe invece siamo… Come tutti
gli altri. Un
po' buone e un po’ cattive! Poche di
noi sono davvero buone,
o
davvero cattive... E perché tu lo sappia, quelle che hai
nominato
sono tutte erbe o funghi… Persino le Manine di
Bimbo!
Con le erbe si può curare… e si può uccidere.
Giacomo (stupito): -
Ma
allora non ne conoscete, di magie?
Ivan (deluso): - Neanche una piccola così?
Brufola (sempre sorridendo gentilmente):
-
Solo
quella delle erbe, dei fiori, della Luna Nuova…
Marta (interessata e un po’ scettica):
-
Ma
senza magia, come hai fatto ad arrivare qui?
Brufola: - Eh sì, brava! Ho saltato mille anni, per venire da voi! E come avrei fatto, senza magia? La
magia di una Piccola Dama, però! Di una fata, insomma…
È stata lei che mi ha trasformato il tesoro in un programma che ha spedito nel tuo computer, Natalino, per nasconderlo! Solo che io… so a sai
di computer! L'ho salvato
a caso, e ora non so dov’è andato a finire! Mi aiutate a cercarlo? Per favore!
Natalino
(si
china sulla tastiera, batte qualche tasto, poi si volta verso Brufola con aria
sconsolata):
- Non ci riesco… - (scatta in piedi) - Aspetta,
vado a chiamare la
Mamma!
Brufola: - No, fermo! Non è il caso! La Dama mi ha
detto che, in
qualche
modo, il computer e questa soffitta sono un po'
la stessa
cosa… È qui, che bisogna cercare! C’è la
stessa
confusione, invece di essere tutto ben diviso in cartelle,
scatole,
scaffali…
Natalino:
- Ma… Non è che ci
prendi in giro tutti? Sarai mica d’accordo
con la
nonna, che così ha trovato il modo di farci mettere
ordine
in questo caos?
Brufola (ridendo): - Ma va’! So che ti sembra strano, ma è
tutto vero!
Ivan: - E… e se arrivasse davvero un fantasma?
Giacomo: - Mmm… In fondo
l’abbiamo già trovato: anche Brufola è
una
specie di fantasma, in fondo…
Marta: - Be’, in un certo senso… una specie… un
“fantasma del
tempo"! Lei è viva, però! Cioè… Un attimo! Era viva un
un
migliaio di anni fa… Oh, insomma! Brufola ha
viaggiato fin qui e allora è viva
adesso, e… Uh, mamma
mia,
che pasticcio il tempo!
Brufola: - È vero, Marta,
e nessuno ne sa niente… Allora, chi mi
aiuta, amici miei?
Natalino: - Tutti, ti aiutiamo! Siamo tutti amici, no?
Forza, ragazzi,
all’opera!
Ivan (brontolando): -
Se
dicevi al lavoro! ti tiravo un
cazzotto! Qui c’è tanto
da fare che forse preferivo i fantasmi!
Marta: - Da dove incominciamo, Nat?
Natalino: - Boh! C’è differenza?
Ivan: - Là ci sono dei libri… Possiamo cominciare
di là? Li
mettiamo tutti insieme da qualche parte?
Giacomo: - Aspettate! Forse
dobbiamo fare che questa soffitta era il
computer di Natalino… Adesso io lo accendo… di là!
(G. clicca sull’interruttore della luce,
ma non si accende niente):
‘sto
coso non funziona!
Ivan: - Forse ci vuole la password!
Ghita: - Ma va là, la password! Come e dove? La scriviamo sui
muri?! Mi sa che sono tutte storie per non lavorare, voi
due!
Marta: - Tanto, qua, non combiniamo niente! …
Senti, Nat, ce
l'ha una password, il tuo computer?
Natalino: - Credi che possa essere la stessa? E come
l’inseriamo?
Ivan: - Boh! Prova a dirla forte!
Natalino: - Ma è un segreto…
Ghita: - E
dai! Semmai poi la cambi, no? Mi sembra una
storia un po’ sciocca, ma magari funziona!
Natalino: - Va be’… Ora ci provo… Dunque… Un attimo…
Com’era?
Marta: - E uffa, Nat! Quante scene! Ti vergogni?
Chissà che
parola scema hai messo!
Natalino: - E sì, scema! Scema sarai tu! Io ho messo…
Be’, ora
provo… (N.
pronuncia ad alta voce solo le vocali di una parola di sua
scelta, sillabata): X X X X ! Ma… è uscita
criptata!
Giacomo: - Ovvio, a pensarci!
Ma… ehi! E questo cos’è? Sarà il
desktop? Roba da matti!
(Mentre
Giacomo parla, da dietro le quinte vola verso di lui un foglietto.
Giacomo lo prende, lo svolge, lo guarda, commenta).
Le
condizioni non sono proprio ottime, ma è leggibile!
Ivan: - Fa’ vedere! Ma… È una mappa della
soffitta! Riordinata!
Giacomo: - Già! “Ogni cosa al suo posto e un posto per ogni
cosa”,
come mi predica sempre quella noiosa
della zia Colomba!
Mi
sa che in qualche modo c’entra davvero tua nonna,
in questa storia!
Natalino: - Figurati! Però…
Guardate tutti questo foglio! Quanto
bello spazio per giocare!
Marta: - Eh, sì! Se questo posto fosse così, sì!
Dai, mettiamo a
posto! Pensate che meraviglia, qui dentro, nelle giornate
di pioggia! E senza scocciature da quelli del piano di
sotto…
(Marta, Ghita e Natalino si mettono subito
a trafficare di buona lena, mentre Ivan e Giacomo prima sospirano
rumorosamente, si grattano la testa, si guardano ostentatamente in giro, …)
Ivan: - E va bene, io vi aiuto, ma se qualcuno fa
tanto di dirlo a
mia madre… Io sono rovinato!
Giacomo: - Eh! Ci stavo giusto pensando anch’io. Mia
madre dice
che non sono capace d’essere ordinato… Così alla mia
camera ci pensa lei.
Ghita
(s’interrompe
un momento, meditabonda):
- Avete ragione… un po’. È più comodo così,
però…-
(con una smorfia) - Però le mamme vi
toccano tutte le vostre
cose, le mettono dove vogliono
loro…
Giacomo (avvilito): - È vero anche
questo…
Ivan (filosofando): - Eh, lo so… Sono cose difficili da
decidere… È proprio
vero che la vita è piena di
problemi, come dice sempre
il nonno…
(Mentre Giacomo e Ivan chiacchierano e
Brufola li guarda irritata e impaziente, Marta, Ghita e Natalino continuano a
riordinare. Quando i pelandroni tacciono e si mettono a lavorare, Marta chiama
e quelli s’interrompono subito):
Marta (ha in mano un
sacchetto):
- Guardate! Che roba è? (legge): Artiglio de lo diabolo?!
Brufola (accorrendo
felice):
- È mio!
Giacomo (si volta con una
manciata di bigliettini in mano, arrotolati):
- E questi, cosa
sono?
(Ne svolge uno e lo legge ad alta voce,
accentuando molto il ritmo della lettura):
(continua)
(continua)
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