martedì 11 dicembre 2012

La Vera Pastorale del Santo Natale



Mamma mia. Ho appena letto versioni di questo classico canto delle pive che sono una vergogna, ortograficamente scorrette e sgrammaticate. Roba da matti. Su You Tube ce n'è persino una versione tanto sbagliata anche dal punto di vista musicale che, in confronto, i cori da osteria sono cori angelici. Tanti, tanti anni fa (sigh) questa è stata la prima musica che ho suonato sul pianoforte, in uno spartito che portava due versioni, violino/violino e violino/basso, e le parole sotto alle note. E' la classica pastorale suonata dalle pive, quando c'erano montanari che sfuggivano la fame e la durezza dell'inverno in montagna scendendo a valle con i loro strumenti, in quella che per loro era davvero un "orrido rigor - di stagion cruda", come recitano i semplici versi. Eccoli.

Nell’orrido rigor - di stagion cruda
Nascesti o mio Gesù – nella capanna   (bis)

Non fra genti - ma fra giumenti - in Betlemme è il Tuo Natal!
Amabil Dio! E questo fatto l’hai - per amor mio!  (bis)

Caro eletto pargoletto – quanto questa povertà
Più m’innamora!  Giacché ti fece amor povero ancora!   (bis)

(sul suono delle campane): Adoriamo il Bambino! Adoriamo il buon Gesù!