mercoledì 2 gennaio 2013

Malinconie di tredicenne


La Dama

Essa, pallida signorina triste,
è sempre sola
e pur sempre s'accompagna
ha in man le liste
e dalla gente segnata vola.
Com'entra i bimbi s'acquietano intimiditi
e i vecchi sospirano
pensando a tempi lontani e finiti.
Lei si ferma, sorride e spera
d'aver la casa sua trovata
ma non è ver e presto n'é cacciata,
quando un bimbo scherza,
un vecchio ride dolcemente
e i neri pensieri volano via,
allora lei fugge piangente
a cercar altro loco, altra via
alla cerca di povera gente
che no, non la possa mandar via..
E quivi resta sovrana
fra miseria e stenti
prima che qualcuno tenti
di mandarla lontana:
un viso di fanciulla
un riso di bimbo
un canto di mamma vicino alla culla.
La conoscete?
Col suo nero vestito ci ha visto
ci tien compagnia
fin dalla lontana infanzia:
è Lady Malinconia.

Laila, a 13 anni


A 13 anni amavo Ulisse



E van le svelte navi
guidate da Ulisse:
Or non più canti in domestici lari,
ma mari e cieli, cieli e mari
E van gagliardi pensando a lontane spose
di là a, la scritta "Non più oltre".
Ed ecco dallo Stretto dove il Forte pose,
fatidicsi à degli offesi dei:
Giove gransquarcia la coltre
della bontde pieno di livore
manda fulmini ai nauti rei
e all'incauto capo navigatore.
Su tutti, spauriti, domina Ulisse
che là sulla tolda forte disse:
"In vita mia, neppur in mia lontana terra
vidi mai tempesta più bella!" .
E subito a singolar tragico tenzone
stanno Ulisse e lo sposo di Giunone,
né d'aidar l'Astuto i Nauti hanno speranza
perché già combattere devono, e inizia la danza!
O danza tragica e immane
in cui Titani combattono figure umane!
Eolo soffia e rovescia scuri nembi
che van vagando nel cielo tempestoso
mentre ruggendo allarga di nubi lembi
coprendo il bel sole luminoso.
Anche Nettun muggisce e onde avvita
rovesciando immani muri acquosi
su d'Ulisse i compagni, per spezzar loro vita.
Così s'agitano i tremendi marosi
finché tutto scompare in nulla:
le onde si richiudono sopra di loro
che più non vedran occhio di fanciulla
né di bimbi bei riccioli d'oro.
I nembi si dissolvono lenti
quasi con malinconia,
mentre fuggono svelti  Eolo e i suoi Venti.
Torna Nettuno nei suoi antri marini
nel suo regno, tra alghe e pesciolini.
E Febo sorride, velato da nuvolette rosa:
solo qualche relitto informe piange
sull'onda lenta e sonnacchiosa.

 
Laila, a 13 anni



IL MIO FRATELLINO- A 10 anni filastroccavo così!



IL MIO FRATELLINO  E' COME IL TUONO
(scherzo)

Oscuri nembi volano
nel tempestoso cielo
che avvolge come un velo
le terre, i laghi e i mar.
E lampi saettando
squarcian la volta oscura
e il tuon viene rombando...
Ma da lontana loggia,
scende, lenta e benefica, la pioggia.