FILASTROCCARE -2
Da piccola adoravo filastrocche e
canzoncine, e ancor più le adoravo accompagnate dal movimento. La mia suor
Maria, all’asilo, ce ne insegnava tante. Non so perché oggi le conoscano ancora
solo alcune maestre d’asilo: in casa non si fanno quasi più.
Questa ce la ricordiamo tutti: è il “passo
saltellato” tanto caro a tutti bambini.
Alla fine, diventa un passo per due che si
tengono per le mani:
Farfallina, bella
bianca
Vola vola, mai si
stanca
Vola in qua, e
vola in là
Poi si posa sopra
un fior (bis)
Non temere
farfallina
Se ti prendo una
manina
Una bimba come te
Vola vola con
piacer (bis)
Nonne, mamme, tate, giocavano con il
neonato allargando e stringendo le sue gambine e le sue braccia che, a quell’età, hanno
ancora un che di spastico nei movimenti: il bambino non ha ancora imparato a
governare i movimenti in modo ottimale.
Naturalmente, il ritmo di queste filastrocche
è il 4/4. E’ il tempo in C, il “tempo comune”: quello del camminare, quello del
pancione della mamma, quello delle ninne-nanne e della culla.
In questa filastrocca, i versi pari finiscono
con un movimento come di bicicletta. Il tutto, è anche un mini esercizio
ginnico, atto a favorire lo sviluppo del bimbo molto piccolo con meno di un
minuto di gioco:
Alla larga, alla
stretta
Pinocchio in
bicicletta
Ala-bì, ala-bò
Pinocchio se ne
andò!
Anche l’introiezione dello schema corporeo
è facilitata dal gioco e dal ritmo. Prendendo le manine del piccolo, gli si fa
fare un battimani a tempo di musica, portandole anche sulla bocca del bimbo al
momento opportuno:
Batti manine,
batti manine,
batti manine che
viene papà
batti manine che
viene papà
porta bonbon e lo
mette qua!
Ia, ia, ia – batti
manine che viene papà
Ia ia ia - porta
bonbon e lo mette qua!
Oppure si carezzano le varie parti del suo
viso, con gesti che sono anche un “coccolamento” puro, come lo sono tutti
questi giochi ritmici. Intanto lo aiutiamo a percepire gli occhi, il naso, la
bocca come parti distinte di un tutto. Si finisce tirando delicatamente il
nasino, il “campanello”: è un gioco
giustamente famosissimo.
Questo è l’occhio
bello
Questo è suo
fratello
Questa è la casina
Questo è il
campanello!
Din din din din
din
Din din din din
din!
Poi ci sono le filastrocche cantate
illustrandole coi movimenti del corpo, come in questa canzoncina, coi bambini
in cerchio. C’è il piegamento in avanti, su e giù, con la manina che fa il
gesto di piantare un seme, di raccogliere le fave, di sbucciarle, di cuocerle,
di mangiarle. Ogni strofa finisce con le mani sui fianchi, in un saltellio a
gambe tese in avanti, alternate, con un movimento degno di una danza popolare:
Pianta la fava la
bella villana
Quando la pianta
la pianta così!
La pianta a poco a
poco
Poi si mette le
mani così!
La la la la la la
la
La la la la la la
la
Coglie la fava la
bella villana
Quando la coglie
la coglie così!
La coglie a poco a
poco
Poi si mette le
mani così!
La la la la la la
la
La la la la la la
la
Sbuccia la fava (…)
(Chini
in avanti, sventolando la manina a mo’ di ventaglio):
Cuoce la fava (…)
Mangia la fava (…)
La bella lavanderina - che lava i fazzoletti
per i poveretti - della città
Fai un salto
Fanne un altro
Fai la riverenza
Fai la penitenza
Guarda in su
Guarda in giù
Dai un bacio a chi vuoi tu!
Mentre era semplice "vertere" al maschile la filastrocca "Io son contadinella", con questa non era altrettanto semplice: era sempre una femminuccia che si metteva in al centro del cerchio di bambini, mimando il lavare sul lavatoio, mentre gli altri cantano. Però si metteva in centro anche una coppietta: lei "lavava" mentre lui la guardava sorridendo(!!), mentre i movimenti che venivano dopo erano fatti da tutti e due!
Nessun commento:
Posta un commento