lunedì 16 gennaio 2012

LA GRANDE AVVENTURA DI... (fiaba su G,C, la Stregacca e Magio Magì)



LA NEBULOSA GRAMMATICA", Delos Digital 2019


LA GRANDE AVVENTURA DI ALE E TOMMI, DELLA STREGACCA E DI MAGIO MAGÌ
(Ca, co, cu; ce, ci; C, G)

Sul Pianeta dei Grafemi, nella Nebulosa Grammatica, era una bella giornata di sole in cui tutti gli Allievi Astronauti della Terra erano andati a passeggio. Alessandro e Tommaso si trovavano per caso a volare fianco a fianco verso la campagna che circondava il Paese quando, dalle proprie navicelle personali, videro un vulcano che sembrava eruttare meravigliosi e coloratissimi fuochi artificiali che, però, si sperdevano nell'aria senza rumore. In qualche modo, quelle esplosioni di luce avevano solo l'apparenza dei fuochi artificiali terrestri, ma senza botti e pericoli: il vulcano era solo un'enorme fontana di luci colorate, con forme tanto belle e strane che neanche un caleidoscopio. Ale e Tommi si misero d'accordo, attraverso la radio, di andare insieme a vederle più da vicino, ma dopo poco Tommi dovette richiamare l’amico. Quel che aveva notato era proprio strano: l'ultima casetta del Paese, un po' isolata dalle altre e un po' più grande, s'illuminava spesso anche se per breve tempo, e allora splendeva come un cristallo colorato. Già, ma di che colore? Guardando attentamente, Ale notò che si trattava di tutte le sfumature del viola, e che, ogni tanto, si vedevano perfino, puri, il rosso e il blu che le componevano. Allora capì:              
-Tommi! - gridò - dev'essere la casa di C e di G. Si direbbe che stiano litigando! Andiamo a vedere, presto!                                                                                                                                                 
I due Allievi fecero atterrare le loro navicelle sul prato della casa e si precipitarono dentro.  Ale non si era sbagliato: era proprio la casa di C e di G, ma i due Grafemi (che vivevano insieme perché avevano gli stessi problemi) non stavano affatto litigando l'uno con l'altro: il problema, invece, era la prepotenza delle Vocali che stavano strattonandoli e litigandoseli. Poverini! I due Allievi sapevano benissimo che ognuno di quei Grafemi doveva far la fatica di rappresentare due Foni diversi e che, ed era ancor peggio, non erano neppure liberi di scegliere quale. Non c'era niente da fare: se non intervenivano incantesimi, era solo la presenza delle vocali a fare la differenza. A, O e U, grosse e larghe com'erano, riuscivano solo a fare dei suoni duri e le due povere consonanti diventavano blu. Quanto ad E e I, erano stufe di diventare dolcissime con C e G, e le facevano arrossire di vergogna con le loro proteste.  Ognuna delle tre vocali grosse, allora, rubava la consonante alle altre due, ma non cambiava proprio nulla: appena C e G cambiavano di posto, cambiava anche il loro suono!  Ale e Tommi (in riga da una parte le Vocali, in riga dall'altra C e G, e parlate uno alla volta!) sono riusciti a capire e a calmare i litiganti. Le due consonanti brillano di un bel colore viola, ma così, da sole, non si capisce neanche quali Foni stiano rappresentando! Intanto... Cosa sta succedendo? Addirittura dalla Terra, si sentono piangere dei neonati, così tanti e così forte che le loro urla arrivano fino alla Nebulosa Grammatica. Sono proprio disperati, poverini: non trovano più quei cosi... come si chiamano... quelli che per dirli ci vuole la C dolce con la U e la O... o anche la C dura con la I...
- Perché litigate così? – dice infine Tommi, disgustato, ai Grafemi che ha intorno - Lo sapete che ci vuole una MAGIA perché C e G possano avere un suono dolce con le grosse A, O, U, oppure un suono duro con le piccole E ed I!
- Certo! - insiste Ale - Che fine hanno fatto quei due matti della Stregacca e di Magio Magì?
- Boh! - le due Consonanti sono avvilite- Han detto di aver da fare a casa loro...
- Dove abitano ? - chiede Tommi.
- Potremmo andare a prenderle! - continua Ale.
– La Stregacca è nel suo vulcano preferito… non vedete che è tutto illuminato? Quanto a Magio Magì, ha detto di essere stanco del rumore della città...
- Andiamo! E c'è anche un bosco, vicino al vulcano: chissà, magari... - dice Ale a Tommi, e tutti e due ripartono.
- Ecco il vulcano, Ale! Dici che ci scendiamo dentro?
- Per forza, Tommi! E comunque, sai che non sono veri fuochi artificiali, non sono esplosioni... e poi vorrai mica fare la scalata del monte a piedi, eh?
- No, no! - Tommi sembra scandalizzato all'idea - Scendiamo, scendiamo! Queste navicelle hanno una facilità e una libertà di manovra che sono fantastiche!
Così entrano tutti e due nel cratere del vulcano e atterrano su una pianura che si trova proprio all'interno. Dal centro, spunta un grande comignolo da cui escono le fantastiche luci che i due Allievi hanno visto sperdersi nel cielo. Poi, vicino alla parete, Ale vede una porta. Insomma, si tratta di una porta normalissima, con il suo infisso, l’uscio e la maniglia, proprio come tutte le porte che hanno visto in vita loro. Questa però si apre per terra. Ale e Tommi si guardano un attimo, indecisi e perplessi: e per bussare? Alla fine, Tommi si decide: alza un piede, lo batte a terra sulla porta... e fa un ruzzolone con Ale da ricordarselo per sempre! Quando i due allievi riaprono gli occhi, si trovano in fondo a una galleria. Al centro dei muro si apre un lungo condotto da cui escono le luci colorate e, davanti ai ragazzi, vicino a una parete, c'è una porta. Ale strattona Tommi perché si giri a guardare: dietro di loro, l'entrata della galleria appare tutta rotta, slabbrata, proprio come l'imboccatura del vulcano! I loro veicoli personali adesso se ne stanno sul muro, aggrappati come ragni, poco lontano dal condotto. I due Allievi hanno appena il tempo di notare tutto questo e di preoccuparsi, che la porta si apre.
LA STREGACCA
- Chi è che si permette di prendere a calci la mia porta?! - gracchia la Stregacca dalla soglia - Ah, siete due Allievi di Genova, eh? Pianeta Terra! Bel modo di disturbare la gente che lavora! Entrate, brutta ghenga!
Un po' preoccupati, Ale e Tommi entrano in una cucina buia, proprio da strega, con tanti scaffali e oggetti irriconoscibili. Qui però, è ancora più buio che negli altri antri stregoneschi, perché le pareti non sono illuminate neanche dalla luce del fuoco di un caminetto. Contro il muro c'è invece una bella stufa a legna, bianca, e il suo tubo per il fumo s'infila nella parete. Prima di voltarsi di nuovo verso di loro, la Stregacca infila chissà cosa nella bocca della stufa, mentre una lampadina infiocchettata illumina un po' la scena… Ehi! Una lampadina, ho detto, sospesa nell'aria, non un lampadario! E il fiocco è blu.
- Si può sapere cosa volete da me, voi due? – ringhia la Stregacca - E imparate a trattare con rispetto me e la mia casa, zucche vuote, o ve ne farò pentire io! Non si colpisce così la mia porta!
I due Allievi, con gli occhi grandi spalancati dalla paura, si stanno spintonando per decidere chi dei due debba parlare. Alla fine, Tommi riesce a spingere avanti Ale, che è dotato di un accattivante sorriso da monello che ispira subito simpatia:
- Bu... buongiorno, Stregacca. Io sono Ale, e questo è il mio amico Tommi. Scusaci per il disturbo, ma abbiamo TAANTO bisogno di te! - dice il ragazzino con gli occhi grandi grandi ... e sorride.
Com’è ovvio, la Stregacca si calma subito: - Va bene... va bene... Cosa volete da me? 
- Puoi capirlo, Stregacca! Se tu vedessi che liti a casa di C e G!
- Li abbiamo dovuti dividere dalle Vocali - interviene Tommi - Nessuno riusciva a fare C o G "duri" con le con E e la I, e neppure C o G "dolci" con A, con O e con U, ma solo il contrario!
- Solo la tua MAGIA le può aiutare! - insiste Ale.
- Umm... la mia e quella del mio "dolce" e matto amico, Magio Magì. Suppongo che non ci fosse neanche lui, in quella casa!
- No! Pare che abbia detto di essere stufo della città!- risponde Tommi.
- Capisco! Allora so esattamente dove trovarlo. Un attimo... dov'è la mia nuova scopa a panno igroscopico? Ah, eccola! Sulle navette, voi Allievi, e seguitemi!
Volando dietro alla "dura" Stregacca, i due Allievi escono dalla galleria… anzi, dal cratere... (boh! Tanto è lo stesso!) e arrivano in mezzo al bosco, dove, in una tenda indiana, vive il “dolce” Magio Magì.
MAGIO MAGÌ
Ed eccolo, Magio Magì, che se ne sta, mogio mogio, vicino alla propria tenda, con un cesto di frutti selvatici davanti e l'aria proprio nauseata:
- Salve, vecchio! - lo saluta la Stregacca - Cosa ti capita?
- Ciao, vegetta! Vorrei vedere te, se dovessi mangiare delle “bacce selvatice”! Sono terribili! Bleah! Ma... un momento! Ehi, che gusto buono hanno adesso! Ah! Sembra una MAGIA!
- Ma lo sai che lo è, vecchiaccio svanito! Sono arrivata io, no? Le bacche selvatiche nel tuo canestro adesso sono ghiotti bocconi!
- Ho capito... Volete riportarmi in città, eh, tu e questi Terrestri!
- Sicuro! Almeno là servi a qualcosa!
- Già... hai ragione! E poi, con o senza di te, sono stufo di mangiare sempre e solo `sta roba! Aspettate! Prendo le mie ciabatte da cento all'ora e arrivo subito!
Così, Ale e Tommi tornano indietro e, al loro arrivo, trovano Magio Magì e la Stregacca che si stanno già infilando fra le due padrone di casa e le loro amiche vocali. Beh, a dir la verità non lo fanno sempre nel modo giusto, dispettosi come sono i due magici amici, ma adesso ci sono i due Allievi a rimetterli al loro posto! Poi, naturalmente, ci sono tutti i loro amici, gli altri Allievi Astronauti dell'Ippocampo 2B, Spazioporto “Embriaco”, città di Genova, Repubblica Italiana, Unione Europea, Pianeta Terra, Sistema Solare, Via Lattea.

Nessun commento:

Posta un commento